Descrizione
Il cappellone, ovvero il presbiterio, conclude la navata centrale innalzandosi rispetto al piano di quest’ultima; infatti ad esso si può accedere mediante tre gradini ed il superamento di una balaustra realizzata in marmo policromo, arricchita da alcune decorazioni, in cui si alternano un pilastro a quattro colonnine. Alle pareti, e rispettivamente a destra ed a sinistra, si può osservare un coro ligneo, con singola fila di sedili, privo di particolari ornamentazioni. Al di sotto della volta a crociera, in cui si trova il monogramma mariano realizzato su fondo azzurro e dorature con decorazioni fitormorfe, si trova l’altare realizzato con marmi policromi, tra cui spiccano le cromie del rosso e del verde. Sulla base di forma rettangolare, in cui al centro è collocato il tabernacolo, si ergono, rispettivamente a destra e a sinistra, otto colonne dal fusto in finto marmo verde e dal basamento e capitello corinzio in finto marmo bianco e decorazioni dorate che sorreggono una trabeazione. Al di sopra di quest’ultima si trovano due angeli lignei che sorreggono una corona ed un libro con un giglio ed una lunetta su di un’altra trabeazione in finto marmo rosso e giallo, al centro della quale si trova un cherubino. Al centro è la tela della Madonna dell’Indirizzo di Matteo Desiderato, opera che può assegnarsi tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX secolo. Trattandosi del quadro della titolare della chiesa, i procuratori si rivolsero all’artista che in quel momento storico dominava la scena dell’arte acese. La sacra Famiglia ha come punto di convergenza il braccio della Vergine, colto nell’atto di indicare verso il Figlio: proprio andando verso lui, il cristiano può ottenere la salvezza e Maria è colei che indirizza verso questa strada, in greco odigos e per questo detta anche Madonna Odigitria. Nella parte inferiore destra è sant’Agata.
Dietro l’altare è l’organo a canne della ditta Giudice Giovanni e Laudani Alfio del 1907.