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Descrizione
La tela per anni attribuita a Giacinto Platania, in realtà è opera del padre Antonio, considerato uno dei capostipiti della pittura acese. Il dipinto, eseguito nel 1630 per il Duomo di Acireale, riproduce L’Angelo custode che protegge la città dalle insidie che la minacciano. L’Etna in eruzione fa, infatti, da sfondo ad un impianto urbano ricco di numerosi campanili.
Dalla tela emerge la maestosa figura di un angelo dalle grandi ali piumate, dal volto sereno e gentile e dai lineamenti delicati. I calzari e l’abito riccamente lavorato, al cui tessuto l’artista riserva meticolosa attenzione, evidenziano quel fiorente commercio della seta di cui la città andava orgogliosa. L’angelo tiene per mano un bambino simbolo della giovane Acireale.
La tela costituisce uno dei rari esempi in cui una minuziosa rappresentazione della città è presente in un soggetto sacro. Ai lati si notano alcuni mazzi di spighe di grano simbolo propiziatorio di prosperità e ricchezza.