Chiesa di Santa Maria delle Grazie

La chiesa di Santa Maria delle Grazie, ubicata nel cuore della ridente cittadina etnea di Linguaglossa, si presenta a croce latina e a tre navate absidate, che trovano puntuale riscontro nel tripartito prospetto diviso in due ordini delimitati da un’aggettante trabeazione. I tre barocchi portali, attribuiti al disegno di Filippo Vasta, in pietra lavica, sormontati da grandi finestre, sono sapientemente delimitati da lisce paraste in arenaria. La bicromia materica della pietra lavica e dell’arenaria sottolinea un’eleganza formale evocata pure dalle sinuose chiusure a cartoccio che inscrivono il secondo ordine, culminante con due bassi pinnacoli che sorvegliano una svettante croce bronzea. Il “Duomo” o “Chiesa Madre” di Linguaglossa, così come è annotato nelle fonti archivistiche, fu costruito nel 1613 per volere dell’allora notabile del luogo Nicolino di Salvo. Tale data viene confermata dalla pietra di fondazione presente sul retro della Chiesa madre, che fu inaugurata e aperta al culto solo nel 1653. Appare decisamente asimmetrico il campanile che si affaccia lungo via Roma, aggiunto successivamente al corpo architettonico della fabbrica. La cella campanaria è formata da quattro finestre arcuate sormontate dalla cupola.

Una trionfale imponenza  si impone al visitatore che varca l’atrio della Chiesa: la lunga navata centrale, percorsa da un ligneo soffitto a cassettoni finemente decorato, interrotta da un affrescato transetto, è delimitata dalle cappelle delle navate laterali: la sinistra dedicata alla Madonna delle Grazie, in cui è custodito il SS. Sacramento, e la destra culminante nella cappella del SS. Crocifisso. Le due navate laterali si presentano con volte a crociera e con stucchi che scandiscono gli archi della navata centrale. Desta grande stupore anche la marmorea pavimentazione, progettata dall’ing. Privitera, e realizzata nel 1910 dagli artisti Rosario Raciti e Mariano Pino.

Testi: Giuseppe Scandura

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