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Descrizione
Al centro della scena si impone la maestosa figura della Vergine cinta da una candida veste e avvolta in un ampio manto azzurro. Il suo capo è ornato da una corona di dodici stelle, le mani incrociate sul seno e ai piedi la falce lunare e il serpente, simbolo del peccato originale. Celebrano la Madre di Dio, ritratta nella gloria dei cieli, gruppi di angioletti alcuni dei quali, creando una festosa cornice ai suoi piedi, sorreggono corone di fiori simbolo della preghiera del Rosario, uno specchio a ricordare che Maria è il riflesso della santità di Dio e il giglio simbolo della sua purezza. Stende su di lei la sua ombra lo Spirito Santo rappresentato sotto forma di colomba. Il dogma dell’Immacolata Concezione, la cui iconografia è stata codificata facendo riferimento al capitolo 12 dell’Apocalisse, fu proclamata l’8 dicembre del 1854 con la bolla Ineffabilis Deus da papa Pio IX ma già da secoli, il Magistero della Chiesa, a partire dalla grande riflessione patristica, riconosceva a Maria il privilegio di essere l’unica creatura a non aver ereditato la macchia del peccato originale. A confermare questa speciale condizione, riconosciuta anche dalla pietà popolare, che già da secoli venerava Maria con il titolo di Immacolata Concezione, fu la stessa Vergine Maria che nel 1858, quattro anni dopo la proclamazione del dogma, durante la sua prima apparizione a Lourdes, presentandosi a Bernadette disse: « io sono l’Immacolata Concezione».