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Descrizione
La pregevole opera, attribuita a Vincenzo Gagini e realizzata nel XVI secolo, presenta la Vergine Maria nell’atto di stringere tra le braccia il Bambino. Maria, raffigurata con le sembianze di fanciulla, il cui viso è incorniciato da trecce bionde, rivolge il suo sguardo a Gesù. Il divino Infante, invece, rivolge il suo sguardo verso il Padre. L’opera, come era usanza dell’epoca, è stata arricchita da decori in oro realizzati dallo stesso autore. Sul plinto, cioè la base della statua, è rappresentata la scena della Visitazione. L’episodio si rifà al racconto evangelico narrato in Lc 1,39-56. Quando Maria, donna del servizio, seppe che la cugina Elisabetta in età avanzata aveva concepito un figlio, si recò da lei e rimase nella sua casa fino alla nascita del bambino.
Il titolo mariano Madonna delle Grazie rimanda al saluto dell’Angelo Gabriele che recandosi da Maria per annunciarle che presto sarebbe diventata la Madre del Redentore, si rivolge a lei dicendo: «piena di grazia il Signore è con te» (Lc 1,28). La grazia di cui è colma Maria è data dalla presenza di Colui che è sorgente di ogni grazia. In quanto piena di Grazia intercede presso il Figlio a favore degli uomini quando invocano il suo aiuto.
A causa dei bombardamenti del 1943 l’opera, che proviene dalla distrutta chiesa di Santa Maria di Gesù, ha subito seri danni: il Bambinello oggi si presenta con parte degli arti inferiori mancanti.