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Descrizione
Il Martirio di sant’Agata fu realizzato da Onofrio Gabrieli. Come apprendiamo dai documenti d’archivio, l’opera fu realizzata tra il 1669 e il 1670 a Randazzo durante una permanenza dell’artista messinese nella città etnea. Nella impostazione bipartita il dipinto si impone per la statuaria figura della Santa catanese inginocchiata al centro del podio, con il volto rivolto verso il cielo dove gli angeli reggono la corona e la palma del martirio. Gli impavidi aguzzini sono disposti ad eseguire il volere del procuratore con in primo piano il carnefice intento energicamente al taglio del petto, azione che sembra manifestare l’efferata forza sprigionata dai muscoli dello stesso, che il pittore studia nei minimi particolari. Lo studio anatomico dei corpi sembra risentire dell’influenza caravaggesca che si declina anche nei profondi chiaroscuri. Quasi sul piano dell’osservatore due personaggi intenti a discutere, non curanti del fatto che si sta compiendo, ma che creano un bilanciamento della scena generale per la loro posizione chiastica, mentre nell’estrema sinistra le donne implorano la misericordia per la martire pronti a raccogliere il sangue e i resti entro una coppa a testimonianza della sua santità matura.