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- Chiesa San Domenico
Descrizione
In origine la chiesa, eretta nella prima metà del XVI secolo, era dedicata a san Giuseppe, lo sposo di Maria e dava il nome al quartiere in cui sorgeva. Agl’inizi del XVII secolo l’edificio sacro venne ampliato grazie all’impegno dell’omonima confraternita che il 15 marzo del 1619 ottenne dal vescovo di Catania, l’autorizzazione a raccogliere i fondi per il finanziamento dei lavori. Nel 1639 fu approvato dalla municipalità della città il progetto di fondare un convento inaugurato dal domenicano P. Basilio Amabile da Messina che si impegnava con la confraternita ad aprire una nuova casa religiosa nel palazzo attiguo. Nel 1643, l’antica confraternita di san Giuseppe, a causa di contrasti con i padri domenicani, abbandonò la chiesa per costruirne una nuova in un luogo poco distante. A causa del basso numero di frati, in conformità con la costituzione emanata da Innocenzo X, nel 1659 il convento fu chiuso per essere riaperto nel 1661. La disciplina religiosa e la cultura scientifica dei padri domenicani che nel frattempo erano aumentati di numero, resero il convento famoso in tutta la Sicilia. La violenza del terremoto del 1693 provocò gravi danni al tempio sacro che venne riedificato nel 1709. L’attuale prospetto, arricchito dalle statue della Vergine e di santi domenicani, risale al 1857. Nell’imponente facciata gli ordini architettonici si alternano. Il primo, dove sono collocati i tre ingressi della chiesa, presenta colonne sormontati da capitelli in stile ionico. L’ordine centrale è il più ricco e presenta una tribuna arricchita da statue abbinate a doppie coppie di colonne sormontate da capitelli corinzi. Un grande timpano di chiara matrice classica sovrasta il gruppo scultoreo centrale che presenta la Vergine che consegna il Rosario a san Domenico. A partire dal terzo ordine hanno inizio le due torri campanarie sormontate da piccole cupole, aperte su quattro lati e arricchite da doppie coppie di lesene con capitelli in stile ionico. A rendere ancora più imponente la facciata è la scalinata in pietra nera dell’Etna.