- Home
- Il territorio
- Acireale
- Chiese
- Basilica San Sebastiano
- Transetto
Descrizione
Fa da sfondo alla cappella del Santo martire compatrono della città di Acireale, l’affresco ad encausto di Francesco Mancini, Il seppellimento di san Sebastiano. Ad attirare l’attenzione del mesto corteo di cristiani che sta portando il corpo del martire fino al luogo della sepoltura, è la luce del sole, simbolo della luce divina che penetra fino all’interno delle catacombe attraverso un’apertura posta in alto. Nella lunetta soprastante troviamo La conversione di Cromazio dipinta da Venerando Costanzo. Dalla Passio del Santo sappiamo che Tanquillino, seguace di san Sebastiano, riuscì a convertire Cromazio, la sua famiglia e i suoi 1400 schiavi. Per sottolineare la vittoria della fede di san Sebastiano, Mancini realizzò sulla volta, L’allegoria della fede trionfante.
Sulla parete opposta, soprastante l’altare di Maria Santissima Addolorata, trova posto l’affresco ad encausto, sempre di Francesco Mancini, Salita di Cristo al Calvario. L’opera racconta con grande drammaticità questo momento della Passione. Sfinito sotto il peso della Croce, Cristo incontra le donne e la madre che manifestano tutta la loro disperazione. Nella lunetta soprastante troviamo realizzata Cristo appare a san Sebastiano nella casa di Nicostrato, realizzata nel 1732 da Pietro Paolo Vasta che si aggiudicò la vittoria su Venerando Costanzo che realizzò quella del lato opposto e grazie alla quale il pittore acese ebbe l’incarico di affrescare il coro. L’opera ritrae Sebastiano, che deposto l’elmo da centurione, si prostra davanti alla figura di Cristo. Dietro al Santo è visibile Zoe che durante l’apparizione di Cristo, per intercessione del Santo riacquistò la parola e l’udito perduti a causa di una grave malattia. La donna raccontò poi a Sebastiano che aveva avuto la possibilità di seguire il dialogo tra Cristo e il Santo leggendo da un grande libro ben visibile nell’affresco, sorretto da un angelo e nel quale si legge: «Tu semper mecum eris» (tu sarai sempre con me). Sul bordo del gradino su cui è inginocchiato il martire, è leggibile la firma dell’autore e l’anno di realizzazione dell’opera. Per celebrare il mistero della Passione di Cristo, Francesco Mancini ha realizzato sulla volta L’esaltazione della sacra Sindone.