Acireale

Descrizione

Secondo la leggenda, Acireale prende il nome dal mito narrato da Ovidio e Virgilio, di Aci e Galatea.

La leggenda narra dell'amore tra il pastorello Aci, figlio del dio Pan e la bellissima ninfa Galatea. Polifemo geloso di questo amore scagliò un masso su Aci. Galatea corse dal suo amato e versò tutte le lacrime che aveva in corpo; il suo dolore destò la compassione degli dei tanto da decidere di rendere eterno questo amore trasformando Aci in un fiume che scende dall'Etna e che sfocia nel luogo ove i due amanti solevano incontrarsi. Dal sangue versato da Aci nacque dunque il fiume Akis.

Il sito bagnato dal fiume Akis, fu nel tempo abitato dai Greci e dai Romani che gli diedero il nome Aquilia. Nell'VIII secolo i Bizantini costruirono il castello delle Aci, luogo di rifugio al tempo dell'invasione musulmana, che a causa delle eruzioni dell'Etna e del terremoto del 1169 fu interamente distrutto come gran parte della città. Ciò spinse gli abitanti a costruire delle borgate, alcune delle quali hanno nel tempo conservato il nome di Aci. Il nucleo maggiore edificò Aquilia Nuova. Nel 1326 in seguito a un'incursione della flotta di Roberto di Napoli e in seguito ad un incendio disastroso, gli abitanti si ripararono sull'altopiano dove oggi sorge Acireale. 

Nel 1642 assunse il suo attuale nome di Acireale, mediante decreto di Filippo IV di Spagna.
Nonostante fu danneggiata fortemente dal terremoto del 1693, risorse più florida di prima e si arricchì di rilevanti monumenti. 

Dal 1844 è diocesi.

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