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- Simulacro di sant'Antonio Abate
Descrizione
La datazione del simulacro di S. Antonio abate presenta aspetti problematici in assenza di documentazione specifica. Certamente esso è da assegnarsi ad un periodo precedente al sisma del 1693 dal quale la statua rimase miracolosamente indenne. Alcune fonti riportano la data di composizione dell’opera intorno al 1404 in quanto gli abitanti di Casalotto, per chiedere la grazia di fermare un’eruzione lavica, portarono la statua in processione intorno al 1408. È certo che nel 1563 il vescovo di Catania concede agli abitanti del luogo di portare in processione il simulacro di S. Antonio, documento imporrante perché prova l’esistenza della nostra opera a quella data.
La sua composizione si avvale dell’utilizzo di diversi materiali, quali iuta, gesso e stucco per il busto, legno per la testa, le mani ed il sostegno interno. Il Santo, disposto su una base lignea ornata con figure a basso rilievo, indossa un abito azzurro, ornato da motivi damascati dorati, una stola, un piviale d’oro zecchino ed una croce pettorale del 1979, donata dal dott. Salvatore Pulvirenti. Il Santo con la mano destra benedicente è affiancato dal discepolo S. Macario che regge il Vangelo e da un putto che sostiene la mitria con ricami aurei, opera del 1911 donata da mons. Giovanni Pulvirenti. In seguito al furto degli oggetti in oro, offerti dai fedeli al Santo, il 3 febbraio del 1978, sono state ricostruite la stola ed offerti altri ex voto. Negli anni seguenti sono stati donati, e realizzati per volontà dei fedeli, il pastorale argenteo, la campana, l’aureola ed il braccio reliquiario.