Chiesa Santa Maria del Suffragio

Località: Acireale

Descrizione

Storia della fabbrica

I lavori di costruzione della chiesa, dedicata a Santa Maria del Suffragio, ebbero inizio l’1 maggio del 1634 e si conclusero nel dicembre del 1638. Fondata per volere di Giuseppe Costarella, la struttura fu realizzata in soli quattro anni dagli abitanti del quartiere formato da pescatori, artigiani e piccoli commercianti le cui attività erano strettamente legate al piccolo porto di Santa Maria La Scala. La chiesa sorge in uno dei quartieri più caratteristici della città, sull’antica strada della marina che, attraverso il seicentesco sentiero pedonale delle Chiazzette, giungeva fino al piccolo borgo marinaro. L’edificio sacro costituiva, quindi, la prima costruzione che il viandante incontrava quando entrava ad Acireale, ma anche l’ultima quando lasciava la città per cui chi partiva poteva affidarsi a Dio e chiedere la sua benedizione; chi tornava, invece, poteva ringraziarlo per la sua protezione. La facciata della chiesa si presenta orientata verso est cioè verso il mare, luogo dove molti abitanti del quartiere svolgevano la loro attività di pescatori, e alla quale potevano volgere il loro sguardo per invocare la protezione di Dio. Per più di un secolo la chiesa è rimasta del tutto spoglia, fino a quando Pietro Paolo Vasta eseguì gli affreschi che impreziosiscono il suo interno. Tale operazione conferì un certo prestigio alla chiesa perché il Vasta era ormai un artista molto apprezzato che aveva affrescato le principali chiese acesi. Essa fu sede di una delle prime confraternite della città, l’Arciconfraternita della Domenica nata nel 1638 come continuazione della Confraternita del Lunedì che aveva la sua sede nella primitiva chiesa del Suffragio da cui deriva il nome di Santa Maria del Suffragio. L’1 novembre del 1693 divenne Chiesa sacramentale e filiale della Matrice. Il terremoto del 1693 che danneggiò gravemente quasi tutte le chiese di Acireale, non risparmiò la Chiesa Matrice ma non provocò gravi danni alla nostra chiesa che dotata di un suo battistero divenne filiale della chiesa Madre. In essa venivano celebrati i battesimi degli abitanti della città fino a quando non fu ultimata la ristrutturazione della Matrice e successivamente quelli degli abitanti del quartiere e delle frazioni marinare. Nel 1905 la chiesa fu dichiarata monumento nazionale. L’11 giugno 1908 veniva solennemente consacrata da monsignor Giambattista Arista, secondo vescovo della Diocesi di Acireale mentre è diventata parrocchia nel 1922.

Il prospetto

Il prospetto principale, realizzato in pietra bianca di Siracusa, si sviluppa su due ordini: il primo presenta paraste con capitelli dorici, il secondo paraste con capitelli ionici. La facciata prevedeva un terzo ordine che non è stato mai completato. Una grande finestra arricchita da una balaustra e da un timpano curvilineo si apre sopra il portale che risale infatti alla fine del ‘700, quando l’allungamento di qualche metro della chiesa comportò la soppressione del pronao esterno con il conseguente allineamento dell’ingresso centrale con la facciata esterna. Il sagrato che circonda l’intera chiesa risale al 1903 come è possibile leggere nell’ingresso laterale. Intorno al 1790, quando cominciarono a svilupparsi maggiormente i percorsi stradali, si decise di dotare la chiesa di un ingresso laterale che oggi si presenta sovrastato da una torre campanaria e circoscritto da colonne corinzie sormontate da un timpano triangolare. Questo portale, che si presenta come una copia speculare del prospetto meridionale della Cattedrale, presenta una particolarità che lo rende interessante dal punto di vista storico-geologico. Le colonne, infatti, sono state realizzate utilizzando una pregiata pietra bianca arenaria nella quale sono presenti piccole conchiglie fossili che permettono di risalire alla sedimentazione delle rocce da cui sono state ricavate.

Testi: Anna Coco, Maria Coco, Antonella Agata Di Gregorio




Le opere principali

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