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Descrizione
La precisa impostazione delle linee e belle cromie, le corrette proporzioni e scorciature, ben evidenziano l'esperienza romana di Pietro Paolo Vasta, a cui presumibilmente si può attribuire il quadro. La tela non è un'originale per impostazione e soggetto; il Vasta, infatti, per l'esecuzione di questo quadro ha certamente usufruito dei numerosi disegni, schizzi, bozzetti, stampe ed incisioni che portò con sé da Roma. Il dipinto, tranne per piccoli particolari diversi, è, infatti, una perfetta riproduzione in scala dell'identico soggetto di Carlo Maratta eseguita nel 1667 e oggi conservata presso il Museo di Belle Arti di Vienna. Del resto non bisogna dimenticare che da giovane il Vasta fece esperienza presso i fratelli Filocamo, e che il più bravo dei fratelli, Antonio, fu proprio allievo del Maratta.