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- Santa Lucia davanti a Pascasio
Descrizione
È probabile che la tela possa datarsi intorno alla metà degli anni '80 dell'ottocento. Mirabile nell'impostazione grafica perfettamente basata sulla sezione aurea, il quadro non ebbe immediata fortuna perché stroncata, in un primo momento e per motivi politici, dalla critica del polemista acese Michele Calì. Certo è che l'opera è da considerarsi tra le più mature e pensate dell'artista in questione. La figura della santa siracusana che s'impone sulle altre anche per il vivace cromatismo è già mirata verso il cielo ove dei puttini sorreggono i segni della verginità e del martirio. La tela dice anche lo stato d'animo dell'artista in quel momento storico, che nelle quattro figure che circondano la Santa lascia intravvedere i poteri dai quali bisogna guardarsi in questo mondo: il potere politico (rappresentato da Pascasio), il potere religioso (rappresentato dal sacerdote pagano reggente un idolo), il potere militare (rappresentato dal centurione) e - quello più subdolo, secondo l'autore – il potere culturale (rappresentato dal “mite” scriba, seduto sul gradino in basso). Notevoli, dal punto di vista stilistico, le citazioni tratte dal Vasta e, in particolar modo dal ciclo di affreschi della basilica di san Sebastiano.